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In "Costretti a sanguinare", pubblicato per la prima volta nel 1997, Philopat racconta i suoi vent'anni e la stagione dello "storico" Virus di via Correggio 18, quando Milano era una delle vere capitali del punk in Europa. È una narrazione "senza punti né virgole, come avviene naturalmente nelle conversazioni, un flusso di coscienza spezzettato simile al balbettio di un oratore concitato. La rappresentazione di un vivace dialogo con un interlocutore attento". Senza pause né segni grafici, solo ritmo: "Un modo per dare più importanza alle parole". La scrittura febbrile e insieme lucida di Philopat mette in scena la rabbia di migliaia di giovanissimi, serbatoio di tanti movimenti futuri. Il romanzo di un'epoca diventa anche la migliore testimonianza "dall'interno" sui punk, o "punx", in Italia.